Sport dilettantistico: le differenze con quello professionistico

Lo sport dilettantistico è una tipologia di attività la cui definizione viene regolata in maniera specifica dalla legge nel nostro Paese. La legge 91 del 1981, infatti, fa una vera e propria distinzione tra attività sportiva dilettantistica e sport professionistico. Sono solo alcune discipline sportive ad essere dichiarate dalla normativa come professionistiche: si tratta ad esempio del calcio, del basket e del golf. Tutti gli sport che non vengono assegnati a questa categoria sono definiti dilettantistici.

In particolare le differenze consistono principalmente nel motivo per il quale si effettua una determina attività sportiva. Nel caso dello sport dilettantistico, all’atleta non viene corrisposto uno stipendio per lo svolgimento dell’attività. Il principio è quello dello sport svolto per semplice diletto, con finalità ricreative. Naturalmente gli sportivi dilettanti possono ricevere in determinate condizioni dei rimborsi spese, ma allo stesso tempo non perderanno il loro status di dilettanti.

Un’altra differenza solitamente consiste nelle prestazioni offerte dagli sportivi. Accade spesso, infatti, che gli eventi ai quali partecipano i professionisti siano quelli più importanti dal punto di vista dell’accoglienza da parte del pubblico. Per questo lo sport nel caso delle attività professionistiche si trasforma in un lavoro vero e proprio e in una forma di spettacolo a tutti gli effetti. Inoltre accade in molti casi che gli sportivi che partecipano ad eventi di sport professionistico possano mostrare prestazioni più elevate rispetto ai dilettanti.

Proprio per la minore visibilità che spesso caratterizza le attività sportive dilettantistiche, spesso queste ultime vengono svolte solo nel tempo libero dei partecipanti e hanno dei costi molto elevati, perché risulta bassa l’offerta finanziaria da parte degli sponsor. Tutto questo a volte diventa un problema per le associazioni sportive locali, che fanno fatica ad emergere con un contributo economico esiguo da parte degli enti e delle attività commerciali.

Il caso delle Olimpiadi

Forse non tutti sanno che la storia delle Olimpiadi è profondamente legata allo sport dilettantistico, almeno per quanto riguarda gli inizi di questo importante evento sportivo internazionale. Le Olimpiadi vengono svolte ogni quattro anni e si suddividono in due categorie, quelle estive e quelle invernali. Attualmente sono i migliori atleti dello sport professionistico a partecipare all’evento, nelle differenti discipline.

Nelle prime Olimpiadi moderne in realtà le cose andavano diversamente, perché erano ammessi a partecipare esclusivamente gli atleti dilettanti. Con il passare del tempo, però, l’opinione pubblica e gli sponsor hanno spinto sempre di più per affidare i giochi olimpici agli atleti professionisti, solitamente coloro che offrivano migliori prestazioni nelle discipline.

Così negli anni la regola attraversò diverse deroghe, fino ad essere completamente annullata. In questo modo tutti gli atleti professionisti hanno potuto prendere parte ai giochi estivi ed invernali. Il principio delle Olimpiadi, definito dalla celebre frase di De Coubertin “L’importante non è vincere, ma partecipare”, vuole porre l’attenzione sull’impegno e sul rispetto che dovrebbero caratterizzare tutte le discipline sportive, sia quelle degli sport professionistici che quelle svolte dagli atleti dilettanti. Non è un caso se l'etimologia della parola sport è molto chiara: è un’abbreviazione del termine inglese “disport”, che ha il significato di “divertimento”.